lunedì 8 luglio 2013

Lettera al sindaco su ambiente e rifiuti

Rieccoci, dopo un po' di torpore postelettorale, che ci ha visti, però, impegnati su più fronti, primo fra tutti l'emergenza Lo Uttaro, della quale ci stiamo interessando grazie al Coordinamento dei circoli Sel di Caserta, Maddaloni e San Nicola, con la collaborazione dei compagni di San Marco Evangelista e delle numerosissime associazioni interessate al problema.

Sul fonte cittadino, oltre a diverse riunioni per la messa a punto dei temi su cui intervenire più intensamente in autunno, abbiamo accolto il nuovo primo cittadino Rosa De Lucia con una lettera, promossa da Revolution Maddaloni e sottoscritta, oltre che da noi, dal Comitato vivibilità, dai Giovani democratici, dal Partito Democratico e da Rifondazione comunista. E' un'iniziativa che vede un centrosinistra finalmente unito dopo le lacerazioni della fase prelettorale ed elettorale per porre al nuovo sindaco vecchi e nuovi problemi legati alle emergenze ambientali e all'organizzazione del ciclo dei rifiuti, con particolare attenzione alla mai decollata raccolta differenziata. 

Su questi temi, rivolgiamo al sindaco il nostro scritto, con il quale chiediamo conto delle azioni che la nuova amministrazione intenderà mettere in campo per liberare la città da vere e proprie bombe ambientali - Masseria Monti, Lo Uttaro, Foro Boario - che danneggiano quotidianamente la salute dei cittadini. Prendendo atto dei primi importanti passi che Rosa De Lucia sta compiendo, se non altro in direzione della pacificazione del clima politico cittadino, le proponiamo alcune misure essenziali per la risoluzione 'virtuosa' delle annose emergenze ambientali, prima fra tutti la sottoscrizione del Protocollo "Rifiuti zero", di cui proprio in campagna elettorale abbiamo discusso in un nostro (ben riuscito, a dire il vero) convegno.


Ecco la lettera, che stamattina Venia Caramico ha consegnato, a nome di tutti i sottoscrittori, agli uffici competenti:


Alla signora Sindaco
del Comune di Maddaloni
Ing. Rosa De Lucia,

Oggetto: Richiesta di incontro su problematiche riguardanti le emergenze ambientali e il ciclo dei rifiuti.

Con la presente, gli scriventi in epigrafe avanzano alla Sua attenzione richiesta di un primo momento di confronto sulle tematiche relativa a Masseria Monti, Foro Boario, Lo Uttaro e in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti.
 

Tale richiesta scaturisce dalle motivate preoccupazioni che la cittadinanza maddalonese nutre nei riguardi di un crescente abbandono e disagio ambientale che da anni ormai compromette la salute pubblica e la corretta vivibilità della città.
 

Scopo duplice quindi è di focalizzare l’attenzione della Sua Amministrazione e ottenere risposte concrete in merito ad alcune problematiche ambientali che da anni attendono le urgenti e ormai improcrastinabili soluzioni.
 

a) In merito alla Masseria Monti alleghiamo alla presente una nota in appendice del Comitato Vivibilità che descrive sinteticamente la situazione. Gli scriventi chiedono di essere edotti circa i provvedimenti che la Sua Amministrazione intende mettere in atto al fine di assicurare che il sito sia dichiarato “discarica abusiva”, atto preliminare affinché si possa procedere alla messa in sicurezza, alla caratterizzazione, anche in danno alla proprietà, e all’elaborazione di un progetto di bonifica da presentare agli organi regionali e nazionali competenti per il finanziamento o cofinanziamento;
 

b) In merito al Foro Boario, le attività per la messa in sicurezza e la caratterizzazione del sito risultano già avviati. Gli scriventi chiedono di essere edotti circa lo stato di avanzamento dei lavori già realizzati e del cronoprogramma delle operazioni di bonifica a realizzarsi. Si domandano, inoltre, ragguagli circa i provvedimenti che la Sua Amministrazione intende mettere in atto al fine di accelerare il ripristino della salubrità del sito;
 

c) In merito all'insediamento nell'area "Lo Uttaro" dell'impianto di trattamento rifiuti urbani e speciali gestito dalla società "New Ecology" gli scriventi chiedono di essere edotti circa i provvedimenti che la Sua Amministrazione intende mettere in atto al fine di evitare l’ennesimo sfregio della nostra terra.
 

d) In merito alla corretta e virtuosa gestione del ciclo dei rifiuti, diversi comuni italiani, anche di dimensioni simili o maggiori rispetto a Maddaloni hanno messo in campo progetti ispirati alla strategia dei “rifiuti zero”. Gli scriventi propongono alla Sua amministrazione di sottoscrivere il protocollo “rifiuti zero”, in occasione dello stipulando Capitolato d’Appalto per le attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Anche in riferimento a questo punto si chiede notizia dei provvedimenti che la Sua Amministrazione intende assumere per realizzare sul territorio un progetto che abbia finalità compatibili con la strategia “rifiuti zero”, in particolare per quel che riguarda le modalità di raccolta e di smaltimento, con una particolare attenzione ai rifiuti organici (umido) e ai rifiuti speciali (contenenti metalli pesanti e olii combustibili).
 

Gli scriventi chiedono, infine, un incontro anche pubblico per interloquire con Lei e con la Sua amministrazione in merito agli argomenti sopra richiamati.
Sicuri di un suo tempestivo e positivo riscontro, porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri di un buon lavoro al servizio della collettività,
 
Revolution Maddaloni (Giosuè Bove, Antonio Vinciguerra, Giovanni Del Monaco)
Comitato Vivibilità (Antonio Cuomo, Sandro Correra)
Rifondazione Comunista Maddaloni (Vittorio Garbo, Clemente Cigno)
Circolo SEL "Alexander Langer" Maddaloni (Mena Diodato, portavoce)
PD Maddaloni (Gianluca Lombardi, segretario f.f.)
Giovani Democratici Maddaloni (Fabrizio Pascarella)

Per la presentazione agli uffici competenti i sottoscrittori della lettera delegano la Sig.ra Vincenza Caramico (detta Venia).

Maddaloni, 5 luglio 2013

Venia Caramico

 

Appendice del Comitato Vivibilità su Masseria Monti

Il Comitato per la Vivibilità di Maddaloni nel corso degli anni, sia per la sua partecipazione ai tavoli di discussione, sia per proprio impegno civico, ha potuto raccogliere un nutrito dossier sui rilievi tecnici, accordi e ordinanze emesse in merito alla cava Masseria Monti dai vari enti istituzionali.
Va premesso che le statistiche già acclarate sulle insorgenze di elevate neoplasie tumorali, confinano la nostra città in un’area particolarmente insana e contaminata e che detti fenomeni anziché circoscritti a singole aree, si espandono a macchia di leopardo, indice questo di inequivocabile alterazione delle matrici ambientali. Va altresì precisato che non intendiamo sostituirci ai giudici e lavorare alla ricerca delle responsabilità penali. Riteniamo, però, che la tutela della salute dell’intero territorio inteso come aria, acqua e terra, in quanto bene immanente è un diritto inalienabile per ogni cittadino del pianeta ed ogni Comune ne risponde nella parte di propria competenza: l’accertamento o anche il solo sospetto di danni ambientali dovuti all’inquinamento del sottosuolo o del soprassuolo, implica necessariamente una valutazione economica dei rischi a carico della collettività per sostenere interventi per la salute pubblica, per la tutela del ciclo alimentare, per la tutela legale dei diritti del cittadino (class action).
Di seguito presentiamo nella forma sintetica i punti essenziali delle osservazioni e della documentazione raccolta:
1. Dalla prima segnalazione anonima circa l’interramento di fusti contenenti sostanze nocive e tossiche ad oggi sono trascorsi ben 17 anni.
2. A tutt’oggi, delle fasi di accertamento della proprietà, messa in sicurezza, caratterizzazione degli inquinanti e valutazione conseguente del danno, prelievo e trasferimento dei rifiuti in appropriate discariche e bonifica dei suoli, solo la prima è stata completata. Dunque siamo praticamente a zero.
3. A seguito di rilevamenti puntuali e minuziosi che ARPAC ha effettuato, è emerso che sotto la cava Masseria de’ Monti sono stoccati centinaia di fusti contenenti sostanze altamente tossiche alla salute pubblica quali toluene, benzene e altre sostanze aromatiche policicliche (Tanto è quanto è emerso dai rilievi strumentali elaborati da ARPAC e trasmessi con relazione del 7/Dic/2009 e del 12/Gen/2010 alla Procura della Repubblica e a tutti gli organi competenti) che, diffondendosi nella falda acquifera tra l’altro affiorante nello stesso bacino della cava, contaminano l’intero territorio provinciale fino al mare.
4. Quanto invece emesso sotto forma di nube tossica nell’etere, si deposita sulle colture circostanti ed entra nel ciclo alimentare degli umani e del bestiame da carne e latte che vi pascola liberamente.
5. Nei dintorni della cava stessa altri focolai di contaminazione sono rappresentati dalla presenza di cadmio in concentrazione anche fino a 100 volte superiore alla soglia accettabile (fonte ARPAC) tale da procurare tumore, diabete, ipertensione e impotenza.
6. Il sito, accessibile da ogni lato, è di estrema pericolosità per chiunque si avvicini in quanto nessun intervento di messa in sicurezza è stato mai realizzato.
7. Nonostante l’area intorno Masseria Monti sia qualificata come abitativa, industriale e agricola, i miasmi delle fumarole impediscono il normale godimento e svolgimento delle attività sia vitali che lavorative.

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