Ci sembra doveroso
ricordare la giornalista Ilaria Alpi e il suo operatore Miran Hrovatin, oggi, a
venti anni dal loro assassinio.
"Somalia:
uccisi due giornalisti italiani a Mogadiscio – Mogadiscio, 20 marzo – La
giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e il suo operatore, del quale non si conosce
ancora il nome, sono stati uccisi oggi pomeriggio a Mogadiscio nord in
circostanze non ancora chiarite. Lo ha reso noto Giancarlo Marocchino, un
autotrasportatore italiano che vive a Mogadiscio da dieci anni".
Il Caso Alpi/Hovatin
comincia così, con queste poche righe, ancora frammentarie, battute alle 14.43
del 20 marzo 1994 dall’agenzia ANSA sui terminali dei quotidiani e delle
televisioni italiane. E con questa terribile vicenda comincia anche la battaglia
solitaria, ma incessante, alla ricerca della verità: un altro caso non risolto…
Chi, e soprattutto
perché, ha assassinato due giornalisti, inviati in una zona di guerra
particolare come la Somalia diventata, da tempo ormai, un inestricabile
crocevia di traffici illeciti ben nascosti dietro il paravento ipocrita della
cooperazione internazionale?
Ilaria Alpi,
giornalista del Tg3 ed il suo operatore, Miran Hrovatin, in Somalia al seguito
dell’operazione militare multinazionale, sotto egida ONU, Restor Hope,
fortemente voluta dagli americani, stavano indagando proprio su questi oscuri
traffici - armi e rifiuti tossici, in particolare dentro i quali apparati
politico-diplomatico-militari dello Stato italiano erano dentro fino al collo.
Eppure, da anni ed
anni, questa verità, prima ancora di essere negata, continua ad essere
ostacolata in tutti i modi, con ostinazione, grazie soprattutto all’ultilizzo
di uno strumento immutabile e fisso: i servizi segreti.
Cosa c’era di tanto innominabile
nelle scoperte giornalistiche che Ilaria e Miran avevano o stavano per fare?
Che Paese era la Somalia del 1992-93? Che cos’è oggi? La morte del maresciallo
Vincenzo Li Causi, l’uomo di Gladio in Sicilia, è collegata al caso
Alpi-Hrovatin? Che comportamenti tennero i militari italiani in Somalia
impegnati in quella missione - sulla carta almeno una missione umanitaria - sui
quali ancora oggi aleggia la presunzione di aver praticato violenze e torture
sulla popolazione? Perché l’affarismo così bene si sposa con le operazioni di
natura militare? Lo sapevate che tra i protagonisti di questa vicenda vi sono
anche due ufficiali dei carabinieri che - a distanza di sette anni -
ritroveremo in azione in piazza Alimonda a Genova - dove Carlo Giuliani sarà
ucciso - nelle giornate del G8? Che eroi ha commesso la magistratura? Chi è
Hashi Omar Hassan, il somalo divenuto il "capro espiatorio" di questa
orribile vicenda che, anziché fuggire, sembra quasi voler stare in galera ad
ogni costo?
Il caso Alpi - Hrovatin
come un puzzle incompleto, ma anche come punto di coagulo di molte delle storie
più oscure del nostro Paese…
Ci sembra doveroso ricordare
queste persone, così, per non dimenticare…
Circolo “N.
Mandela”
Maddaloni
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