domenica 19 maggio 2013

Dalle affissioni illegali al voto di scambio: avanti tutta con la legalità!


La battaglia contro le affissioni illegali del candidato sindaco di PD e Sel Gaetano Esposito è arrivata in Parlamento grazie a due interpellanze al Ministro Alfano da parte del deputato Sel Arturo Scotto e della senatrice PD Rosaria Capacchione. Si chiede al Ministro dell'Interno di vigilare sul voto a Maddaloni in riferimento sia alle affissioni illegali sia al malcostume del voto di scambio.
Intanto, continuano in città le affissioni abusive, mentre sono stranamente vuoti gli spazi legali, dove sono quasi sempre presenti solo i manifesti di PD e Sel, di Voto di protesta e del Movimento Cinque Stelle. Altri hanno dichiarato di aver sospeso le affissioni a scopo preventivo; altri ancora - la corazzata delle 9 liste - hanno completamente ignorato la questione, continuando a sguazzare nell'illegatità e facendo comparire a ogni angolo i manifestoni a cui sono adusi. A chi ha preso una posizione tiepida sulla questione, ci verrebbe da chiedere: perché sospendere 'preventivamente' le affissioni? Cosa c'è, ormai, da prevenire? Non ci si può limitare a usare, come dice la legge, gli spazi predisposti assegnati dall'ufficio elettorale? Non ci si può, piuttosto, attivare per rimuovere le affissioni illegali con cui avete invaso la città? Insomma, sembra che l'opzione sia tra illegalità e inazione. Noi invece siamo per la legalità sempre e comunque: i manifesti ce li attacchiamo da soli negli spazi a noi riservati. A chi non ha preso posizione abbiamo poco da dire: speriamo che siano gli elettori a sanzionare la loro scarsa attitudine alla legalità.

Nell'ultima settimana di campagna elettorale diventa urgente una presa di posizione contro il voto di scambio, pratica enormemente diffusa in questa città ben prima che Saviano la segnalasse in occasione delle ultime elezioni politiche. Peraltro, in questi giorni ce ne siamo accorti tutti - candidati e non -, andando in giro per la campagna elettorale. Ai cittadini che non sono interessati al nostro programma, ma ci chiedono cosa diamo loro in cambio del voto potremmo rispondere che possiamo offire loro la speranza di un futuro di legalità e civiltà. Siamo sicuri che non ci crederebbero, anche perché lo dicono tutti, pure quelli che attaccano i manifesti sui cassonetti della spazzatura o quelli che pagano un paio di bollette per assicurarsi i voti di un intero nucleo familiare. A questi concittadini possiamo solo rispondere che non abbiamo veramente niente da dare: si facciano dare qualcosa dagli altri, ma non si lamentino poi di vivere in un posto che, anche per colpa loro, si condanna a rimanere al grado zero della cività. Un consiglio possiamo dare: chiedetevi cosa ci guadagna chi è disposto comprarvi il voto. Chiunque  sia, chi compra un diritto di un altro uomo non è degno di amministrare una comunità.




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